BROSSURA
Pubblicato nel 1934, questo studio di J. W. Hauer propone un’interpretazione alternativa della Bhagavadgita, ponendola in una luce differente rispetto alle tradizionali esegesi filologiche e dottrinali. L’autore non si limita a una mera traduzione del testo, ma ne ricerca il significato essenziale, individuandolo in una visione eroica dell’esistenza in cui l’azione e la lotta si intrecciano con la contemplazione e la disciplina interiore.
Hauer si distacca dall’immagine unilaterale dell’India come terra di pura speculazione metafisica e passività ascetica, restituendo invece una concezione dinamica e combattiva della saggezza indoariana. Analizzando il tragico conflitto del guerriero Arjuna, chiamato a combattere contro il proprio stesso sangue, l’autore individua nella Bhagavadgita una riflessione universale sulla natura del dovere e della responsabilità morale, mostrando come la lotta non sia solo un destino imposto, ma una via per il superamento della condizione umana e l’accesso a una dimensione superiore dell’essere. L’opera esplora inoltre la profonda relazione tra il pensiero vedico e la tradizione indoeuropea, mettendo in evidenza l’equilibrio tra azione e interiorità che caratterizza la concezione indoariana del mondo. Attraverso una lettura attenta del testo sacro, Hauer offre un’interpretazione in cui l’azione non è vista come una semplice necessità pratica, ma come un principio fondamentale dell’ordine cosmico, in cui il sacrificio e la dedizione alla propria funzione nel mondo rappresentano il più alto compimento dell’essere umano. Con il suo approccio rigoroso, ma altresì originale, Una metafisica indoariana di lotta e azione si configura come un contributo significativo agli studi sulla Bhagavadgita e sulla spiritualità indoariana, ponendosi come un’opera di riferimento per chiunque desideri approfondire il rapporto tra filosofia, religione e concezione dell’azione nella tradizione vedica e non solo. |
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