BROSSURA
Anche la Germania nazionalsocialista si mise sulla via dell’autarchia economica, sebbene questo termine fosse maggiormente d’uso — e oggi massimamente noto — per l’Italia fascista. Come quest’ultima, la Germania del Führer vi entrò non per obbedire a un principio dottrinario del suo Movimento rivoluzionario, ma per andare incontro con coraggio alle pressioni delle necessità nazionali e a quelle, non meno sentite, delle difficoltà internazionali.
Nessun piano di autarchia economica compariva, infatti, nell’ideologia del Movimento nazionalsocialista prima del 1933. Il solo preannuncio dato della nuova economia nazionalsocialista fu quello della sua antitesi al liberalismo economico: pari all’opposizione del nuovo corso politico al sistema delle democrazie liberali. E anche quello, fondamentale, della sottomissione di ogni benessere individuale al bene collettivo della Nazione. Ma il problema dell’indipendenza economica della Germania si pose al governo di Hitler appena il nuovo regime, nella pienezza dei suoi compiti, si trovò di fronte al grave peso dell’eredità di un tumultuoso passato e alle incognite di un’avversa situazione internazionale. Ci proponiamo, quindi, di tracciare in questo volume — frutto di differenti studi1 — il quadro di questa politica economica non soltanto del Terzo Reich ma dell’Europa tutta. I saggi: Virginio Gayda, I “QUATTRO ANNI” DEL TERZO REICH, Copyright © 1938 Roma Aa.Vv., L’AUTARCHIA IN GERMANIA, Copyright © 1938 Roma Hansgeorg Kayser, DAS WUNDER DER FESTEN PREISE, Copyright © 1940 Berlino Wilhelm Utermann, KRISENFREIE WIRTSCHAFT, Copyright © 1940 Deutsche Informationsstelle, Berlino Volkmar Muthesius, EUROPAS AUTARKIE, Copyright © 1940 Deutsche Informationsstelle. |
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